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Pedofilia e abuso sessuale infantile: analogie e discrepanze

  • Immagine del redattore: Giulia Dovier
    Giulia Dovier
  • 16 set 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Tra i comportamenti sessuali devianti notevole attenzione è oggi rivolta alla “pedofilia”. Questo tipo di condotta, di particolare allarme sociale, suscita grande preoccupazione soprattutto perché, anche se non sempre associabile alla messa in atto di condotte violente, coinvolge e si rivolge a soggetti che non sono in grado di prestare un valido consenso.

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I termini “pedofilo” e “molestatore di bambini” o “child molester” vengono utilizzati spesso come alternabili, quasi stessero a rappresentare la stessa categoria. La realtà però, è che non tutti i pedofili mettono in atto abusi sui bambini, così come, non tutti gli abusi a danno dell’infanzia sono compiuti da pedofili.


La pedofilia

Per comprendere a fondo la distinzione tra i due fenomeni è opportuno tenere presente la definizione di pedofilia offerta dal DSM V; il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali tratta del Disturbo Pedofilico secondo i seguenti criteri:

  1. Eccitazione sessuale ricorrente e intensa, manifestata attraverso fantasie, desideri o comportamenti, per un periodo di almeno sei mesi, che comportano attività sessuale con un bambino in età prepuberale o con bambini (in genere sotto i 13 anni di età).

  2. L’individuo ha messo in atto questi desideri sessuali, oppure i desideri o le fantasie sessuali causano marcato disagio o difficoltà interpersonali.

  3. L’individuo ha almeno 16 anni di età ed è di almeno 5 anni maggiore del bambino o dei bambini di cui al criterio 1.

Nota: Non comprende un individuo in tarda adolescenza coinvolto in una relazione sessuale con un individuo di 12 – 13 anni.


Si evince dunque che la pedofilia, definita dal DSM come Disturbo Pedofilico, implica l’attrazione di un adulto per un bambino e può implicare l’attività sessuale, ma può anche concretizzarsi e limitarsi in fantasie che non determinano necessariamente il passaggio all’atto comportamentale ed alla commissione del reato di violenza sessuale.


L’abuso sessuale infantile

Al contrario invece, le molestie e gli abusi sessuali sui minori sono comportamenti a connotazione sessuale che vengono agiti da adulti e minori con soggetti che, per ragioni di età, non sono in grado di acconsentire validamente all’atto.


Inoltre, mentre la pedofilia presuppone un interesse esclusivo per soggetti in età prepuberale, i child molester possono non avere fantasie di tipo pedofilico e non essere sessualmente attratti dai bambini, ma compiere l’abuso in virtù della facilità di accesso alla vittima; basti pensare, ad esempio, al fatto che gli abusi più frequenti, circa il 70%, sono quelli perpetrati all’interno del contesto familiare.



Bibliografia:

  • American Psychiatric Association (APA) (2013), DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, tr. it. Raffaello Cortina, Milano, 2014.

  • Bruzzone, R. & Caputo, A. (2019). Criminologia dei sex offender. Giuffrè Francis Lefebvre.

  • Ponti, G., & Merzagora, I. (2008). Compendio di criminologia. Cortina.


 
 

Dott.ssa Giulia Dovier

Psicologa iscritta all'Ordine degli Psicologi del FVG (n. 2235)

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